12 set 2008

ELETTROSHOCK

Quanti pensieri, immagini e emozioni vi stanno scuotendo nel sentire il titolo di questo post? Ma riflettendo un po’…quanto di noi conoscono questa tecnica?!
Questa tecnica è caratterizzata dal passaggio di, di breve durata, di corrente elettrica mediante elettrodi. Agli albori di questa metodologia di intervento lo shock era causato da iniezioni di particolari sostanze (es.: canfora, 1934),successivamente grazie a due medici italiani Cerletti e Bini si arrivò all’utilizzo della corrente elettrica e a un vero e proprio protocollo di somministrazione. Intorno agli anni 40 questa tecnica ebbe un successo planetario, in particolar modo la sua efficacia su depressioni gravi, schizofrenie catatoniche, arresti psicomotori e crisi maniacali.
L’avvento negli ambienti psichiatrici di movimenti “romantici” consideravano questo tipo di terapia una tortura portò pian piano all’oblio di questa tecnica.
Ancor oggi, molti criticano le terapie elettroconvulsive senza conoscerne approfonditamente la storia e i metodi di applicazione. Anche gli psichiatri si trincerano dietro motivazioni che in verità non hanno riscontri scientifici.
Tra le obiezioni principali che si espongono è la credenza che si verifichi un danno cerebrale durante i cicli di somministrazione. Studi scientifici non hanno riscontrato alcun tipo di deterioramento cerebrale.
La poca conoscenza delle cause dell’efficacia (come accade per alcuni farmaci) è la seconda argomentazione che si solleva contro l’elettroshock.
In molti Stati europei le terapie elettroconvulsive sono utilizzate in casi selezionati farmaco-resistenti, non vi è tutto l’astio che è presente tra gli italiani.
Come mai in Italia si è contro una tecnica di efficacia scientificamente provata?
Le risposte possibili sono rintracciabili nella nostra cultura romantica, che non riesce ad accettare che la mente e il cervello, così affascinanti, misteriosi e “sacri” possano venire influenzati da tecniche così fisiche e di un forte impatto emotivo.
Da non sottovalutare è anche la descrizione esagerata che ne hanno fatto, a più riprese, il cinema e la letteratura.
Dal 2007 è nata in Italia l’ “Associazione Italiana per la Terapia Elettroconvulsivante” che si batte per la libertà del malato di scegliere liberamente le cure, tra queste vi è l’elettroshock. Il sito di questa associazione è: www.terapiaelettronconvulsiva.it


elettroshock

1 commento:

Anonimo ha detto...

Effettivamente, ho potuto constatare, nel corso di tirocinii e volontariato presso alcune strutture in cui erano ricoverati pz con patologie gravi o vi si rivolgevano in forma ambulatoriale, che tra di essi, parecchi, essendovi stati sottoposti e tratto molto beneficio, ad es.,per gravissime depressioni, disturbo Bipolare I , manie di persecuzione, rimpiangevano la possibilita' di poter ricorrere liberamente, sotto lo stretto controllo di quegli stessi medici, (spesso si trattava di persone anziane o di mezza eta' o con figli con problemi analoghi ai propri, di potervi ricorrere, in quanto, esso rendeva in molti casi sia il miglioramento, che meno facili le ricadute ed almeno le distanziava con intervalli liberi di malattia e con benessere, piu' lunghi.
Forse, non tutti conoscono, cme giustamente detto, che qs pratica, è somministrata in anestesia, attualmente e per casi selezionati, soprattutto in forme bipolari farmacoresistenti o depressive, permettendodi, o che ha permesso in passato, in tal senso, di salvare molte vite a prsone altrimenti prossime al suicidio.
Credo come voi, che pur nel rispetto dei termini ncessari per effetturlo e con tutte le dovute cautele, molte persone che effettuano critiche e campagne di informazione disinformative su metodi terapeutici che non condividono, non avendone una reale conoscenza, sia nel caso dell'ETC, che ne è il caso piu' tipico che a volte della necessaria somministrazione di psicofarmaci, dovrebbero informarsi maggiormente, per poter aportare eventuali critiche a fini costruttivi e non solo demonizzanti e strumentali.
Complimenti per il coraggio e la chiarezza con il quale temi anche scottanti, vengono trattati.