18 set 2008

GIORNATA ROMANA

Ore 11.00, partenza per Roma.
Sono riuscito ad ottenere un incontro con la Dott.ssa Montano, direttrice dell’Istituto Beck (Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Cognitiva-Comportamentale - www.istitutobeck.it ).
Salgo sull’autobus, poltrona n°5, intorno a me altri ragazzi. Dopo giorni di pioggia e freddo, mi vesto con una bellissima giacca in velluto e una pashmina in tinta. Parte l’autobus e…un sole che spacca le pietre, la temperatura in autobus è quasi caraibica, la gente intorno si toglie maglie e giacche. Mi metto a studiare un po’ un libro sulla terapia cognitiva e il ragazzo accanto a me dà un paio di occhiate. Dopo un piccolo sonnellino, il ragazzo mi chiede informazioni sul libro. Un breve scambio di battute ed interviene anche la ragazza.
Sorpresa!! Su 5 persone (dal sedile 1 al 5) tre persone sono Psy: il ragazzo studia psichiatria, la ragazza psicologia e poi ci sono io.
Una casualità che farebbe andare nel pallone qualunque statistica!
Arrivo a Roma, direzione: studio della Dott.ssa Montano; sole accecante e caldo infernale, ma ieri non faceva freddo? Che diavolo ha detto il Meteo?
Giacca in mano mi dirigo verso il verme sotterraneo che percorre tutta la capitale. Incontro una moltitudine di etnie e lingue, questo dona alla Città Eterna più fascino! metroroma
Arrivo a Termini e dopo un breve peregrinare suono al campanello dello studio della Montano. L’assistente mi fa accomodare in sala d’attesa. Divano bianco moderno, mobile antico con sopra una collezione di piccole campane (alcune proprio kitch), altre sedie circondano l’ampia stanza.
Attendo 5 minuti ed è proprio la Montano a chiamarmi e ad accompagnarmi nel suo studio.
Tutta la scrivania e la stanza sono pervase da un bizzarro e allegro caos che riflettono in maniera adeguata questa Dott.ssa molto sprint.
montanoDandomi del “Tu” cominciamo a parlare di psicoterapia cognitiva, delle nuove tendenze e della sua scuola. Sono venuto nella possibilità di ampliare le mie conoscenze teoriche e pratiche. Con un entusiasmo che traspare sia dagli occhi che dal comportamento mi descrive la sua scuola, il suo modo di lavorare e formare le giovani menti. Mi parla brevemente del Congresso ad Helsinki da cui è appena tornata, mi spiega cosa le ha colpita di quell’incontro internazionale. Devo dire che trasmette veramente la gioia e la voglia di studiare e fare psicoterapia. Dopo circa una mezz’ora ci salutiamo e subito mi rituffo nel caos capitolino al fine di riprendere la metro.
Diverse lingue, diversi colori di pelle, diversi modi di vestire, diverse vite e aspettative che si incontrano in questo tunnel sotterraneo che in un batter d’occhi mi porta al mio autobus.
N°18, vicino al finestrino. Ore 19, viaggio quasi finito. Davanti a me c’è un gruppo di signori che allegramente si scambiano alcune battute (anche audaci!). statisticamente, tra il n°1 e il 18 quanti Psy ci saranno?

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