Ormai sono passati c30 anni dalla promulgazione di questa legge, ma continua a permanere una psichiatria molto farmacologica e poco umana. Le strutture riabilitative, purtroppo, molto spesso non sono altro che il riproporsi in versione minore delle vecchie strutture manicomiali. Sicuramente gli attuali psicofarmaci sono molto più efficaci e con minori effetti collaterali ma molto spesso si assiste alla prescrizione di essi senza un vero e proprio confronto con la sofferenza dell’individuo.
Personalmente, ritengo la persona con difficoltà psichiatriche gravi malati, per tale motivo doppiamente degna di ascolto e assistenza. Non si può negare la malattia mentale riducendola a semplice conflitti che si possono risolvere con il dialogo. Il contatto umano empatico e il sostegno rimangono le migliori cure, ma bisogna rendersi conto che non sono le uniche e le risolutrici.
L’uso adeguato di farmaci in sintonia con un buon percorso psicologico (o riabilitativo) sono le “armi” migliori per affrontare il “mostro” della malattia.

1 commento:
Sicoramente quanto dici è giusto..ma fino a che punto l'Italia ha fatto progressi?
Posta un commento