26 giu 2013

Le Preoccupazioni

Pensiamo, pensiamo, pensiamo… Rimuginare sulle situazioni sembra diventato una caratteristica fondamentale delle nostre giornate. Oggigiorno le preoccupazioni dilagano su tutti gli aspetti della nostra vita. Non vi è giorno che qualche nuova preoccupazione nasca nella nostra mente. Durante il giorno non è raro che mentre stiamo lavorando o trascorrendo il nostro tempo libero la nostra mente sia rapita dai pensieri sui nostri problemi. Quando siamo in apprensione la nostra mente è intrappolata in un vortice di mille parole, pensieri, problemi, immagini, possibili soluzioni e conseguenze. Ad alcune persone il caotico mondo delle preoccupazioni si manifesta con ansia e emicranie. La preoccupazione cronica ha conseguenze anche sulle nostre attività quotidiane, perennemente distratti non riusciamo a concentrarci adeguatamente sul compito che stiamo eseguendo commettendo così errori e sviste. Questi ultimi vanno ad alimentare il fuoco della nostra preoccupazione e abbassano la nostra autostima.
Ma è possibile sfuggire da questo turbinio di timori?
In questo numero della newsletter ti parlerò delle preoccupazioni, indagherò insieme a te il significato profondo che si nasconde in esse e successivamente cercheremo delle possibili soluzioni per alleviare il disagio che esse provocano. 
Quando diciamo che siamo “preoccupati” lo facciamo senza soffermarci adeguatamente sul suo significato. Se leggiamo attentamente la parola PREOCCUPARE notiamo che essa può essere scomposta in PRE-OCCUPARE, cioè OCCUPARSI-PRE (prima). Quando ci preoccupiamo per qualche problema la nostra mente comincia ad elaborare informazioni e possibili soluzioni all’eventuale questione. Ma spessissimo, le difficoltà riguardano situazioni future di cui noi non abbiamo la certezza. Ti è mai capitato di soffermarsi a pensare e ad occuparti-pre di qualche possibile problema futuro? Ti sei immaginato qualche futura difficoltà ed hai cercato di risolverla? Mark Twain diceva: “In vita mia mi sono preoccupato di tante cose, alcune delle quali sono poi veramente accadute”. Ritengo questa frase molto valida e reale. Spesso ci occupiamo-pre di cose che non sono ancora accadute, o meglio, stanno accadendo solo nella nostra testa. Questo nostro modo di affrontare la realtà ci porta a vivere sempre con uno stato di angoscia. Il continuare a prestare attenzione alle nostre inquietudini ha come conseguenza che non riusciamo a goderci il momento presente, gli eventi positivi che ci stanno accadendo in questo momento. Hai mai visto i film della ferie Fantozzi con Paolo Villaggio? Ricordi la mitica nuvoletta che lo perseguitava ovunque andasse? Le preoccupazioni che noi abbiamo sono simili alla nuvoletta di Fantozzi, essa ci segue ovunque e continuamente ci bagna con le sue gocce di problemi non permettendoci di godere pienamente delle gioie di una giornata di sole. Qualunque momento di serenità e allegria viene adombrato dalla nuvoletta delle preoccupazioni. L’unico modo per allontanare la nuvoletta è quella di liberarsi dalle preoccupazioni.
Come ha messo ben in evidenza Mark Twain, molte volte i problemi non sono reali e non sono ancora accaduti. L’unico posto dove accadono, in continuazione, è nella nostra mente.

Per riuscire a liberarsi dalle preoccupazioni è prendere consapevolezza che occupandosene-pre non vi è alcun beneficio. Se esiste un problema reale, non bisogna pre-occuparsene ma OCCUPARSENE. Rimandiamo le pre-occupazioni al momento in cui ce ne possiamo occupare. Farlo ora sarebbe di poca utilità e ha come unica conseguenza il nostro malessere.