Un libro…il primo regalo acquistato.
Si comincia la corsa si regali sperando di non arrivare l’ultimo giorno correndo tra i vari negozi o, cosa ancor più grave, spero di non dimenticare nessuno! Ho l’elenco ben scritto e riposto in agenda. Non so cosa comprare…ansia…ansia!
Cavoli! Dovrebbe o no essere il periodo più felice dell’anno, tutti si amano, tutti si vogliono bene?
Preparare l’albero, comprare i regali…consegnarli…organizzare il Capodanno…sono feste o è una maratona?
Sempre in virtù del periodo felice, leggendo delle statistiche di alcune riviste di psicologia ho appurato che una recente ricerca dell’Università di Urbino ha rilevato che il 42% degli intervistati (anno 2007) descrive il proprio stato emotivo, durante le festività, come connotato da ansia, tristezza e malinconia.
Questo fenomeno è stato descritto per la prima volta nel 1981 da uno psicologo dell’Università di Cincinnati, e provoca un aumento di richieste di aiuto per motivi psicologici e un maggior numero di ricoveri. Il fenomeno è stato chiamato Christmas Effect (Effetto Natale).
Quali sono le principali cause del Christmas Effect?
Secondo diversi psicologi, il periodo natalizio ci porta ad affrontare il tempo che passa riportando alla mente gli eventi trascorsi. Vi è il rimpianto dell’infanzia passata. Molte persone associano al Natale e al Nuovo Anno una promessa di cambiamento, novità e speranza.
L’affrontare il Natale è un appuntamento con il riscontrare che non vi è stato il miglioramento sperato, quasi idealizzato.
Molti di questi sentimenti sono amplificati dall’obbligo morale di essere felici, altruisti e gioiosi.
Nel momento in cui non ci si mostra come la festività “impone” ci si percepisce ulteriormente fuori luogo e indegni.
Il modo migliore per affrontare psicologicamente il Natale è godersi le feste senza aspettarsi che la festa sia manifestazione di gioia e bontà.
Si comincia la corsa si regali sperando di non arrivare l’ultimo giorno correndo tra i vari negozi o, cosa ancor più grave, spero di non dimenticare nessuno! Ho l’elenco ben scritto e riposto in agenda. Non so cosa comprare…ansia…ansia!
Cavoli! Dovrebbe o no essere il periodo più felice dell’anno, tutti si amano, tutti si vogliono bene?
Preparare l’albero, comprare i regali…consegnarli…organizzare il Capodanno…sono feste o è una maratona?
Sempre in virtù del periodo felice, leggendo delle statistiche di alcune riviste di psicologia ho appurato che una recente ricerca dell’Università di Urbino ha rilevato che il 42% degli intervistati (anno 2007) descrive il proprio stato emotivo, durante le festività, come connotato da ansia, tristezza e malinconia.
Questo fenomeno è stato descritto per la prima volta nel 1981 da uno psicologo dell’Università di Cincinnati, e provoca un aumento di richieste di aiuto per motivi psicologici e un maggior numero di ricoveri. Il fenomeno è stato chiamato Christmas Effect (Effetto Natale).
Quali sono le principali cause del Christmas Effect?
Secondo diversi psicologi, il periodo natalizio ci porta ad affrontare il tempo che passa riportando alla mente gli eventi trascorsi. Vi è il rimpianto dell’infanzia passata. Molte persone associano al Natale e al Nuovo Anno una promessa di cambiamento, novità e speranza.
L’affrontare il Natale è un appuntamento con il riscontrare che non vi è stato il miglioramento sperato, quasi idealizzato.
Molti di questi sentimenti sono amplificati dall’obbligo morale di essere felici, altruisti e gioiosi.
Nel momento in cui non ci si mostra come la festività “impone” ci si percepisce ulteriormente fuori luogo e indegni.
Il modo migliore per affrontare psicologicamente il Natale è godersi le feste senza aspettarsi che la festa sia manifestazione di gioia e bontà.
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