
Secondo me, quest’immagine del paziente seduto sul lettino che racconta sogni ed eventi passati è difficile da intaccare sia per il contributo che danno i mass media, ma fondamentalmente per il fascino che tale immagine evoca in ognuno di noi.
Vedere un individuo sdraiato che, con gli occhi persi nel vuoto, racconta sogni scatena un certo fascino, l’atteggiamento quasi magico di penetrare il significato dei sogni accende quella scintilla romantica che caratterizza tutti noi, in particolar modo noi italiani. A tutti piace perdersi nei meandri dell’insondabile, affascinati dalla possibilità di trovare la chiave di tutti i nostri problemi.
Penso che il permanere di questo mito abbia delle conseguenze negative, in particolar modo su come gli individui possano approcciarsi alla psicologia. Il sentimento quasi mistico provocato dal lettino scatena, secondo me, una certa diffidenza nei confronti del mondo psy in quanto esso non è percepito come scientifico. Invece, ormai da anni la psicologia è diventata scienza riconosciuta con i suoi criteri di valutazione e le sue aree di competenza. Esistono alcuni indirizzi psicoterapeutici che hanno fatto della scientificità e delle prove scientifiche il proprio cavallo di battaglia.
Mi auguro vivamente che vi sia una “rivoluzione” culturale nella nostra società, che faccia comprendere a tutti che la Psicologia ormai non è una moderna forma di filosofia o corrente mistica, ma una scienza che può veramente dare una mano a chi ne ha bisogno.