A poco più di un mese dal mio post sulla sentenza del Tribunale di Milano sono venuto a conoscenza di un’altra sentenza molto importante per gli psicologi. Il Tribunale di Ravenna ha condannato il dott. Abela per esercizio abusivo della professione di psicologo. Il suddetto dottore si era laureato in filosofia ed aveva conseguito vari master e titoli in naturopatia e omeopatia. Secondo quanto rilevato durante il dibattimento il dott. Abela faceva indagini e approfondimenti di natura prettamente psicologica: parlava degli stati d’animo ed emotivi, parlava di malesseri fisici conseguenti a conflitti psicologici e altre informazioni psicologiche. In aggiunta il dott. consigliava anche comportamenti da adottare e prescriveva prodotti omeopatici. Il Tribunale ha rilevato che l’imputato compiva gli atti classici di uno psicologo: diagnosi, indagine e sostegno. In base a quanto rilevato è stato condannato per esercizio abusivo della professione.
Questa sentenza, secondo molti, potrà diventare un punto di riferimento legislativo in quanto mette un punto fermo sui compiti di altre “professioni” che negli ultimi anni si stanno diffondendo tutelando la professione dello psicologo.
Speriamo che con il passare del tempo si cominci a fare chiarezza sui compiti dello psicologo e sulla sua professionalità, distinguendo la professione riconosciuta dallo stato da quelle non riconosciute che vogliono lo stesso occuparsi della psiche delle persone senza la dovuta formazione .