24 gen 2009

SU "IL MESSAGGERO"

Mi trovavo bello bello in palestra a non fare niente, o meglio, a leggere il giornale che mi capita sotto gli occhi “Il Messaggero”. Sfoglio le pagine e arrivo a pagina 5 dove vi è la rubrica di Roberto Gervaso “A tu per tu”; vi era riportata la lettera di una signora che chiede consiglio per la propria depressione. Lo scrittore risponde raccontando la propria esperienza con il “cane nero”. Continuo a leggere e il mio cuore comincia a raggiungere i 145 battiti senza bisogno di salire sul tapis roulant, l’autore scrive: “si tenga alla larga da analisti e psicanalisti, a meno che non si chiamino Freud e Jung (che, da anni, non danno più appuntamenti). Il miglior medico del depresso è il depresso stesso, ma, mi creda, anche i farmaci, certi farmaci, prescritti rigorosamente da un uno neurologo o da un buon psichiatra, sono un’ancora di salvezza, uno strumento infallibile di guarigione”. Per rassicurare la signora continua: “Ho conosciuto alcuni depressi, grandi depressi, depressi famosi e fortunati, che innamorandosi, hanno ritrovato la serenità e conosciuto la felicità. L’amore è la terapia più efficace e miracolosa contro il “male oscuro”, …”, e scrive: “ le auguro di guarire al più presto e le dico che guarirà perché il “male oscuro” distrugge solo che si lascia distruggere”.
Veramente consigli utilissimi….
Invece, di presentare alla signora un aiuto il più possibile senza farmaci il “luminare” sostiene che l’unica terapia sono medicine e amore. E se la signora non riesce a reagire? Rileggendo la risposta del grande GIORNALISTA, capirà che lei non è abbastanza forte, è una fallita….
Sono rimasto basito nel leggere l’articolo…vi è una vera e propria ignoranza sulle questioni psicologiche…anche i giornalisti ormai fanno psicologia…e tutto a scapito di una scienza che da anni cerca di sensibilizzare al malessere della psiche. La psicologia rimane una straniera

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